Tuscany Trail, come affrontarlo e cosa portare
Dire come va affrontato oggettivamente il Tuscany Trail è pura follia, perché esistono migliaia di modi diversi e personali per prendere parte alla pedalata toscana più famosa al mondo. Sicuramente può far comodo qualche dritta da parte di chi vi ha partecipato, magari per considerare anzitempo quale potrebbe essere poi il proprio approccio.
Il Tuscany Trail, in quanto “unsupported bicycle adventure”, rilascia solo una traccia gps (in formato .gpx) ai partecipanti, tutto il resto è a cura e sotto la responsabilità del singolo.
Elenco di seguito alcuni punti fondamentali, con i quali mi sono scontrato di più o di meno, prima di partecipare all’edizione 2018.
Iscrizione
Le iscrizioni al Tuscany Trail si effettuano nei mesi di gennaio e febbraio, con costo diverso a seconda del mese. In un primo momento sembra che il pagamento si possa effetuare solo tramite paypal, ma non è così, continuate la procedura e potrete utilizzare anche altre modalità. Il riferimento è sicuramente il sito ufficiale dove potrete monitorare il numero di iscritti e vedere il numero di partecipazione che vi è stato assegnato.
In seguito all’iscrizione, nel periodo che precede strettamente l’inizio dell’evento, sarà necessario inviare via mail il certificato medico di sana e robusta costituzione rilasciato dal medico curante. Intanto l’iscritto riceverà dapprima una traccia draft e poi, pochi giorni prima dell’inizio, quella definitiva. Approfittate per iniziarla a caricare sul vostro dispositivo, meglio evitare sorprese last minute.
L’aspetto lodevole è quello della sistematica ricezione di mail ogni volta ci sono delle info per i partecipanti, anche durante lo svolgimento dell’evento. Inoltre è utile seguire le relative pagine social e il gruppo facebook, sia per le info sia per i tanti consigli di cui si può beneficiare.
GPS
È forse una delle problematiche maggiori per chi non è avvezzo a questo tipo di eventi o è la prima volta che vi partecipa. Io stesso ho avuto diverse perplessità a riguardo e probabilmente è l’aspetto dove poi ho avuto anche qualche problema durante il Tuscany Trail.
Il primo dubbio è sul dispositivo, dedicato o no? Dopo aver partecipato, dico senza alcun dubbio “dedicato!” e aggiungo meglio se un dispositivo propriamente gps anziché lo smartphone, che può essere anche utilizzato solo per quello scopo facendolo diventare “dedicato”, se ne abbiamo due.
Innanzitutto perché il dispositivo GPS, tipo Garmin per intenderci, ma ce ne sono di svariate marche e modelli. Innanzitutto consuma meno batteria e la batteria al Tuscany Trail è di vitale importanza quanto l’acqua, soprattutto se non dormirete negli alberghi e quindi non avrete modo di ricaricare quotidianamente.
Ovviamente il dispositivo GPS ha un costo e nemmeno così futile, quindi se proprio non volete spendere quei soldi, perché magari sapete che poi dopo il Tuscany lo utilizzerete poco o niente, utilizzate uno smartphone solo da navigatore.
Nonostante i pro di utilizzare uno smartphone, dovuti ai costi e alla possibilità di usare una delle tante app gratuite a disposizione, ci sono molte problematiche a cui si va incontro. Se si inserisce lo smartphone in una borsa con pellicola trasparente per proteggerlo da pioggia e incidenti, lo si protegge anche dal vento e quindi potrebbe surriscaldarsi sotto al sole e andare in protezione. Mi è capitato che quotidianamente, nelle ore di punta, il mio smartphone (ho un iphone6) andasse in protezione per temperatura troppo alta, con la conseguenza di doverlo tenere all’ombra o nella tasca della maglia. In più, per quanto possa essere di buona qualità la borsa e la pellicola touch, il riflesso del sole o in generale della luce, non sempre permette una buona visibilità della traccia, metteteci anche le mani sporche, la polvere costante o l’acqua in caso di pioggia e capirete che stress ne può derivare.
In ogni caso, se siete costretti ad un utilizzare uno smartphone, non dimenticate di disattivare lo standby automatico e codici di sblocco, così da rendere immediato l’utilizzo durante la pedalata.
Per quanto riguarda le app, ho utilizzato GPx Viewer su iOS, acquistandola per 1€. A parte gli svantaggi dell’uso del dispositivo, l’app ha lavorato bene e non ho avuto mai problemi con la traccia. Unico inconveniente che spesso può risultare utile, è la possibilità di visionare l’altimetria, infatti per quella ho utilizzato maps3D.
Sempre relativamente alle app, il Tuscany Trail consiglia l’uso di NeverAlone, (basta anche la sua versione free) per poter trasmettere la propria posizione sia agli organizzatori, sia a chi a casa vuole sapere dove state, collegandosi alla pagina stessa dell’evento.
Bikepacking e suo contenuto
Ne ho viste davvero di infinite soluzioni al Tuscany Trail 2018. Dal borsello sottosella e basta, alla cassa di legno montata sul portapacchi, senza parlare del carrello…davvero cose assurde e impensabili, oltre che tremendamente simpatiche! C’è da dire però che nella maggior parte dei casi, la scelta è stata quella del bikepacking essenziale, cioè borsa retrosella e porta sacco anteriore. C’è anche da dire che una cosa è affrontarlo in compagnia e un’altra da solo, perché quando si è in due o più persone si possono dividere tante cose, soprattutto ciò che serve alla manutenzione della bici.
Qual è la scelta giusta da fare? Direi che non esiste, o meglio, è quella che meglio si adatta al vostro modo di intendere il Tuscany Trail e di come volete viverlo.
In generale tutti mi avevano detto di stare leggero e questo mi sembra abbastanza ovvio, ma stare leggero non è certo semplice. Lo è se decidi di dormire al coperto, in un b&b, quindi niente sacco, niente bivacco o niente tenda. In quel caso anche meno vestiti, perché tanto una lavata puoi darla, o chissenefrega della mantella impermeabile, tanto se piove e mi bagno come una spugna poi c’è una doccia calda che mi aspetta. Quindi leggetevi i consigli di chi già ha partecipato, ma allo stesso tempo attenti ai “professori“, ne ho sentiti tanti quando anche io cercavo info. Se per stare leggeri dovrete poi vivere disagi e non stare bene, non è una buona soluzione. Perciò considerate voi stessi, le vostre necessità, le vostre abitudini e di come e fino a che punto vogliate adattarvi.
Il compromesso tra lo stare leggeri e portare l’indispensabile non è così semplice. Sicuramente arriverà il momento in cui il peso della bici insieme alle borse sarà maledetto come non mai, soprattutto quando bisogna spingere a mano e a meno che non siate grandi esperti di pedalate su percorsi molto tecnici, la spinta non mancherà.
Io ero uno di quelli considerati mediamente “carichi”, con una borsa retrosella, una da telaio, una borsa con sacco anteriore, una piccola borsa per la reflex, una per documenti e smartphone col lato superiore trasparente. Ho acquistato l’intero set di bikepacking della Roswheel e mi son trovato bene. Impermeabili (non è entrata acqua nemmeno tenendole sotto la fontana d’acqua corrente) e di buon materiale…soprattutto quella da telaio, a espansione, mi ha lasciato molto soddisfatto. A mio parere l’unica cosa che andrebbe migliorata è il sistema di chiusura e di attacco della borsa retro sella. Sono ottime come posizionate e come sistema perché la borsa non oscilla, però la tensione si allenta nel tempo soprattutto sullo sterrato e se non si vuole fermarsi ogni tanto a tirare le stringhe, sarà meglio utilizzare anche qualche laccio elastico in più per tener la borsa salda alla sella. Altra leggera stranezza sono le cinghie a strappo, troppo lunghe quelle della borsa da manubrio, troppo corte quelle della borsa da telaio, infatti le ho invertite e le misure erano perfette.
Sicuramente non parliamo della qualità e della perfezione delle grandi marche, ma ad un costo pari ad un terzo se non meno di quelle, non sono affatto deludenti.
Altro consiglio è quello di far in modo di avere gli oggetti di continuo utilizzo a portata di mano, magari legati al manubrio o in borse lì vicino. Tipo la macchina fotografica, il lucchetto, il portafogli, etc. Le borracce, utilizzando anche una borsa da telaio, sono state poste sulla forcella e al contrario di quanto credessi prima di farlo, si estraggono e inseriscono senza problemi durante la pedalata. Esistono appositi agganci per posizionarle lì, ma il solito portaborraccia da telaio, legato alla forcella con le fascette di plastica tiene benissimo e non si muove di un mm. Più che il portaborraccia, assicuratevi che la borraccia calzi abbastanza stretta all’interno di esso, altrimenti alla prima discesa sul pietraio volerà via.
Se tornassi indietro cosa porterei? Quasi le stesse cose, nonostante siano volate bestemmie continue su quei circa 25kg. Perché a parte la mantella impermeabile, tutto il resto mi è sicuramente servito e se avessi beccato pioggia mi sarebbe servita anche quella. Ci sono delle cose che ora lascerei a casa ma non ridurrebbero chissà quanto il peso, parliamo davvero di piccole cose. Lascerei a casa sicuramente la reflex, acquistando una buona compatta e utilizzerei un dispositivo GPS.
Di seguito qualche suggerimento personale specifico in base a quanto utilizzato e visto utilizzare da altri:
- Vestiario e varie
A parte un completino da bici, che sia assolutamente comodo e di buona qualità, portate un paio di pantalocini e una t-shirt, potranno servire oltre che per il viaggio di andata e ritorno, anche quando si va a cena e per la notte. Potete evitarvi il sottocasco, sarà un regalo da ricevere lì, magari può essere utile un polsino di spugna per asciugarsi il sudore che spesso negli occhi da quel senso di bruciore che da fastidio.
Per la pioggia dipende da che intenzioni avete. Se pedalerete anche sotto la pioggia battente allora meglio una mantella più spessa che vi lascerà asciutti e magari anche dei pantalocini impermeabili, magari in sostituzione di quelli per la cena, altrimenti una semplice mantella sottile potrebbe andar bene, riducendo molto il peso e lo spazio, dato che si inserisce tranquillamente nella tasca posteriore del completino.
Non dimenticate un paio di calzature di gomma, serviranno per la doccia o anche per un bagno nell’eventuale corso d’acqua, se vi fa piacere e soprattutto le creme, una per le irritazioni e un’altra per la protezione solare, ne vendono anche in piccoli formati che non occupano molto spazio.
Portate con voi un pacchetto di salviettine imbevute, saranno utili per ripulirsi la sera da fango e sporco che durante il giorno vi coprirà integralmente, non sarà come fare una doccia ma sentirsi sporchi aumenta la sensazione di stanchezza.
Infine do per scontato che non lascerete a casa il casco, assolutamente necessario, i guanti e gli occhiali da sole, utili anche per l’immane quantità di insetti che potrebbe finirvi negli occhi.
- Attrezzatura per la bici
Una o due camere d’aria, non oltre, soprattutto se avete montato quelle autoriparanti, un gonfiatore, uno smagliacatena, uno di quei multi tool con diversi tipi di chiavini, qualche falsa maglia, uno spray d’olio lubrificante. Anziché lacci e corde, portate quelli elastici, tipo come si usano sui portabagagli delle auto. Sono molto più utili per legare qualsiasi cosa alle borse e restano sempre in tensione senza allentarsi nel tempo. Da non dimenticare le luci anteriori e posteriori, con alta luminosità, perché potrebbe capitare di pedalare al buio la sera alla ricerca di un accampamento e nei boschi l’unica luce che troverete è quella della luna, sempre se è piena e c’è bel tempo. Infine un cavo d’acciaio a spirale col lucchetto per legare la bici ed evitare furti laddove necessario e uno di quei coltellini multiuso tascabili per ogni evenienza, alcuni hanno anche l’apritappo, le forbicine, etc.
- Foto, Video e ricariche
Tra le cose più importanti c’è sicuramente la macchina fotografica. Non si può evitare di scattare foto ricordo durante il Tuscany Trail, tantomeno in quei paesaggi spettacolari della Toscana. Se si tratta solo di “ricordi”, i recenti modelli di smartphone andranno benissimo, se invece siete appassionati di fotografia, allora un minimo di qualità in più non farà male. Non avendo una buona compatta, ho dovuto portarmi dietro la reflex, guadagnandoci tanto in qualità ma perdendoci tantissimo in termini di peso, praticità e ingombro, a volte scocciava anche il solo tirarla fuori dalla borsa. Lo stesso vale per i video, se non volete accontentarvi dello smartphone allora non sarà male portarsi un’action cam, molto comode e dall’ingombro irrisorio.
Sarà ovviamente importate avere una power bank con se per caricare sia questi dispositivi fotografici, sia lo smartphone, sia il dispositivo GPS. Meglio una abbastanza capiente in termini di mAh, così che potrebbe durarvi per tutto il percorso senza doverla ricaricare. Io ne ho una da 20000mAh ed è stata abbastanza durevole, pur dovendo caricare spesso lo smartphone. Per capire quante volte riuscirete a ricaricarlo basta dividere la carica della power bank per quella del dispositivo.
Consiglio aggiuntivo è quello di portarvi un piccolo multipresa con spina da 10A, così quando avrete la fortuna di trovarvi in un posto dove è possibile sfruttare la corrente elettrica (ad esempio al ristorante la sera), col multipresa si possono caricare più dispositivi contemporaneamente. La scelta sui 10A è perché sarà adatta sia nel caso di prese a 10A sia per quelle a 16A che solitamente sono del tipo “bipasso”, cioè adattabili a entrambi le spine.
Raggiungere e partire
Per raggiungere Massa è abbastanza semplice, soprattutto se si è collegati direttamente alla linea delle FS che costeggia il Tirreno. La scelta però verte soprattutto sul tipo di treno, perché ci sono i treni veloci e l’IC (che ferma proprio a Massa), i quali permettono di raggiungere la città velocemente, a discapito però del fatto che la bici in quel tipo di treni non si può portare, a meno che non venga smontata e impacchettata. Viaggiando invece sui treni regionali, col contro di diversi cambi, è possibile portare la bici già pronta per l’uso, pagando un’irrisoria somma di 3,50€ che vale 24h. Sarà poi compito vostro chiedere al capotreno dove si trova il vagone per le bici, solitamente in testa o in coda al treno.
Chi viene in auto invece può fare due scelte: arrivare a Massa e lasciare l’auto lì e quindi prendendo il treno Capalbio – Massa a fine Tuscany Trail, oppure al contrario, cioè andare a Capalbio, parcheggiare lì e poi andare a Massa in treno per la partenza.
In aereo gli aeroporti più vicini sono Pisa e Firenze.
Dormire
La scelta di come e dove dormire al Tuscany Trail è ancora più soggettiva del bikepacking. A mio parere tutto inizia con la scelta più importante, cioè “dormo sempre nelle strutture”, “dormo dove capita e se non trovo nulla ripiego nelle strutture” o ancora “dormo a tutti i costi all’aperto per provare una nuova esperienza”.
Nel primo caso si guadagna molto sul peso, perché non bisogna portarsi nulla tra tenda, bivacco, materassino, etc. E’ la scelta più comoda ma quella che forse lascia meno dal punto di vista dell’esperienza personale, ma sono punti di vista. Sicuramente è la più costosa perchè i prezzi non sono per niente bassi, soprattutto prenotando giorno per giorno. Per darci un minimo di valore aggiunto si potrebbe dormire nelle strutture della Francigena, quindi ostelli e conventi, ma non ce ne sono tantissimi e non sempre sono lungo il percorso del Tuscany Trail, quindi bisognerebbe deviare.
La seconda soluzione è quella più elastica e anche questa permette di viaggiare leggeri perchè sicuramente si può escludere subito la tenda. Basta portarsi un sacco col bivacco e se si trova un posto adatto si dorme all’aperto, altrimenti si ripiega in B&B.
L’ultima più che una soluzione è una scelta emozionale, perchè ci si impone di dormire sempre all’aperto per provare un’esperienza a stretto contatto con la natura. Può essere intesa diversamente in base al proprio punto di vista, da un lato non ci si stressa a cercare camere libere, dall’altro è necessario un grosso spirito di adattamento che a volte comporta il dover cercare un luogo adatto all’accampamento anche col buio, quindi poca visibilità e carico di stanchezza dopo un giorno di pedalata.
E’ anche la scelta più onerosa in termini di peso, perché è necessario sicuramente il sacco e il materassino, in più un bivacco o una tenda per una minima protezione dall’umidità.
In tanti scelgono il bivacco (ma spesso sono quelli che poi fanno parte della seconda scelta), meno quelli con la tenda. A mio parere, anche se comporta un ingombro e un peso che in ogni caso non è esagerato se si sceglie con cura, la tenda è una scelta appropriata per questa terza opzione. A meno che non siate frequenti avventurieri e avete diverse esperienze a riguardo, la tenda a differenza del bivacco permette una scelta veloce sul luogo dove dormire, perchè in ogni caso concede protezione e sicurezza maggiori. Nella tenda si possono portare anche le borse senza doverle lasciare incustodite con la bici, la quale si può sempre legare con la spirale ad un albero o un palo. Al Tuscany Trail non si avverte nessun pericolo di furti relativamente alle bici e alle borse, allo stesso tempo mai nessuno ha avuto questa problematica nelle diverse edizioni, ma a mio avviso quando si è soprattutto a ridosso delle città, un minimo di sicurezza in più non guasta mai.
Il percorso del Tuscany Trail attraversa quasi sempre campagne, boschi e piccoli centri abitati, dove per “piccoli” intendo davvero 2-3 edifici e basta. Quindi è molto semplice trovare un luogo dove accamparsi e dormire qualche ora. Inoltre c’è tanto cameratismo. Tra i ciclisti durante il giorno si parla molto del posto che si ha intenzione di raggiungere in serata e come si pensa di dormire, pertanto spesso quelli che dormiranno all’aperto tendono a raggrupparsi e difficilmente si resta soli. Ad esempio, nel mio caso, non ho mai dormito completamente in un luogo da solo e su quattro notti ho utilizzato la tenda solo due volte. Per quanto si possa pensare e ripensare prima di partire, alla fine ogni sera sarà diversa dalle altre e il come e dove dormire verrà da se…ovvio che essere equipaggiati per ogni evenienza rende tutto più semplice, parlarne dopo è sempre molto facile.
Pur amando questo tipo di esperienze, ma non essendo un veterano di avventure all’aperto e avendo trovato poche info utili in rete, ho portato con me la tenda. Una HighPeak acquistata su amazon ad un prezzo davvero irrisorio, ha fatto la sua onesta figura. Aperta ha dimensioni 190 x 120 x 95 cm, mentre chiusa diventa 42 x 12 x 12 cm con un peso di 1,5kg. Perfetta da mettere avanti al manubrio della bici senza alcun ingombro. Essendo una due posti, da solo sono stato comodossimo. Non l’ho utilizzata sotto la pioggia, ma il materiale è impermeabile e le cuciture sono coperte e situate nella parte bassa, quindi di acqua non ne passa. Traspira abbastanza in quanto ha anche una zanzariera anteriore e si può dormire chiudendo solo quella. La base è di un materiale impermeabile più spesso, quindi isola del tutto dall’umidità del terreno. Il montaggio è veloce, l’unica nota negativa, se proprio vogliamo essere pignoli, è il fatto che può essere montata solo sul terreno perché ha i picchetti con le cordicelle che fanno da tiranti e la tengono su, essendo la struttura composta solo di due aste. Per dormire su qualcosa di morbido ho portato uno di quei materassini gonfiabili monoposto che si portano al mare. Si gonfia con la bocca in due minuti e una volta sgonfiato occupa lo spazio del palmo di una mano.
La mia soluzione è andata fin troppo bene, ma chi vuole spingersi su qualcosa di più performante e di minore ingombro, spendendo di più c’è davvero tanta scelta, basta cercare sul web. Sono scelte da fare anche in base alla propria frequenza di partecipazione a determinate esperienze. Se si viaggia in bici e ci si accampa più volte l’anno spendere qualcosa in piu’ avrebbe senso, se sono esperienze che si fanno a distanza di qualche anno intile spenderci tanto.
Mangiare e bere
In questi trail è bene cibarsi spesso e bere abbastanza, perchè si consumano energie in quantità assurde, molto più di un percorso su strada. Ci sono zone dove è più semplice trovare qualcosa da mettere sotto i denti e una fontana, altre invece dove non si trova nulla e bisogna pedalare per decine di km senza vedere nemmeno un piccolo bar di paese. Per questo motivo consiglio di tenere con se sempre una scorta di cibo e di acqua.
C’è chi preferisce barrette proteiche e similari, io preferisco panini con marmellata e frutta secca, sono scelte personali dove una non è preferibile rispetto all’altra e nulla vieta di adottare entrambi le soluzioni, l’importante è mangiare spesso senza gonfiarsi. Infatti durante il giorno ho mangiato spesso ma non ho mai fatto grossi pasti, al massimo un panino col companatico, che in Toscana tra formaggi e salumi è buonissimo. Meglio approfittare della sera quando si arriva nel luogo dove si ha intenzione di chiudere la tappa del giorno. Lì un’osteria che prepara primi piatti locali e tagliate di carne sarà perfetta, magari con legumi, insalate e frutta, senza tralasciare qualche bicchiere di vino tra i migliori d’Italia e del mondo. L’enogastronomia della Toscana è fantastica, godetevela tutta!
Il problema maggiore al Tuscany Trail è l’acqua, per diversi motivi. E’ necessario avere con se almeno due borracce perchè le fontane non sono così frequenti, quindi un minimo di scorta bisogna averla. Allo stesso tempo però c’è di fatto che il periodo non è fresco, anzi potrebbe fare piuttosto caldo e quindi dopo 10km al sole, quell’acqua potrebbe essere utile solo per cuocerci la pasta. In tal caso portarsi tanta acqua sarebbe solo un peso inutile perché bere acqua calda fa venire ancora più sete. Non è stato il mio caso, ma ho visto molti utilizzare le sacche d’acqua negli zainetti oppure una bottiglia d’acqua grande chiusa nello zaino. In quei casi si riesce a tamponare almeno un minimo il problema del caldo.
Ad ogni modo, quando ci sono, sfruttate sempre le fontane e se arrivate in paese e non ne vedete, chiedete a qualche persona locale, ce n’è sempre una da qualche parte. Anche quando sapete di avere le borracce quasi piene, un ricambio d’acqua con quella più fresca non fa mai male e poi anche per sciacquarsi la faccia e le braccia, con quel caldo è sempre un bene.
Allo stesso tempo non bisogna bere tantissimo, ma piccoli sorsi e spesso. L’eccesso di acqua può portare anche qualche problematica e anziché aumentare la quantità, è meglio utilizzare sali e integratori. Consiglio di leggere articoli specialistici a riguardo (assicurandosi della fonte) e di documentarsi bene su cosa va assunto e in che modalità, così da non eccedere ne da un lato ne dall’altro, tenendo sempre il proprio corpo nel corretto equilibrio.
Una cosa è certa, quando state mangiando e bevendo nel modo corretto lo noterete subito dal vostro stato di forma e la pedalata sarà un piacere, così come il recupero della stanchezza.
Questo è quanto emerso dalla mia singola esperienza al Tuscany Trail, la quale è dipendente da una mia visione soggettiva, dalle mie precedenti esperienze in bici e dalle condizioni riscontrate lì sul posto. Percorrere l’itinerario in tre giorni anziché dieci, avrà le sue differenze, come anche percorrerlo in cinque giorni di sole anziché cinque di pioggia e lo stesso se si spende 1000€ in attrezzatura piuttosto che 100€…come in tutte le cose, ogni valutazione e scelta sarà soggetta ad un compromesso da raggiungere.
Ogni commento costruttivo di chi ha partecipato alla stessa esperienza o domanda di chi vorrà parteciparvi, sarà utile a migliorare le info di questo articolo…trovate il diario delle singole tappe del mio Tuscany Trail qui