Un weekend a Napoli: giorno 3
Eccoci al nostro terzo giorno di un weekend a Napoli!
Ora che avete già assaggiato sfogliatelle, babà e pastiera napoletana, il consiglio personale della colazione di oggi è relativo a qualcosa preparato con la crema, meglio ancora se crema e amarena. E’ un preparato dal sapore che vi garantisco non troverete altrove, quindi scegliete voi se un semplice cornetto, una graffa ripiena (cartoccio) o un dolce fragrante, l’importante è che ci sia crema-amarena!
Fatta colazione, iniziamo l’ultimo giorno di questo weekend, dirigendoci verso uno dei luoghi più suggestivi di Napoli, un unicum al mondo che vi lascerà senza parole: il Cimitero delle Fontanelle.
L’apertura è alle ore 10 quindi andate con comodo. Il luogo è nel quartiere di Materdei, posto tra via Salvator Rosa e via S. Teresa degli Scalzi e potreste utilizzare la metro linea 1 fino a raggiungere la fermata Materdei.
La metro linea 1 di Napoli è anche nota come “Metro dell’Arte”, infatti in molte stazioni troverete riferimenti storici come in quella di Museo, opere d’arte proprio come a Materdei, giochi di luce come a Toledo o anche installazioni fotografiche, come nel passaggio sotterraneo che collega la linea 2 Cavour con la linea 1 Museo. In tal caso potreste approfittare della tratta Toledo – Materdei per vedere proprio le due più suggestive.
Raggiunta la stazione di Materdei, fino al Cimitero delle Fontanelle sono 10 minuti a piedi comodi in una zona che non è altro che l’estensione del Rione Sanità visitato il giorno precedente.
L’ingresso al Cimitero delle Fontanelle è gratis, però soprattutto ai non napoletani, che potrebbero non conoscere storie popolari e aneddoti legati al culto dei morti a Napoli, consiglio di avvalersi della visita guidata ufficiale tenuta dall’Associazione InsolitaGuida.
Dopo la visita (circa 90′) sarete a ridosso dell’orario di pranzo o meglio, come già detto nei giorni precedenti, quell’orario intorno alle ore 12 in cui ancora non c’è una fila infinita all’esterno delle pizzerie e ristoranti e quindi potreste cavarvela in pochi minuti di attesa.
Ritornando a piedi nei pressi della stazione della metro, discendete lungo Salita Porteria San Raffaele e fermatevi dove sulla destra c’è il civico 3. Non c’è nulla da visitare, è un negozio come tanti altri, accanto al portone di un edificio. Ebbene quello è lo spazio utilizzato da Sofia Loren ne “L’Oro di Napoli“, quando nei panni di una pizzaiola vende pizze fritte per strada. Non è facile accorgersene, nel vedere il film basta notare che il portone dell’edificio al civico 2 è rimasto inalterato.
Ma la storia non finisce qui…continuando a scendere c’è la pizzeria Starita, che molti reputano erroneamente essere il luogo utilizzato nel film, ma non è così visto quanto detto prima, però si narra che fu proprio Starita (lì dal 1901) a fornire gli utensili per girare le riprese di quella scena. Nel frattempo oltre all’aspetto storico-cinematografico, c’è quello culinario, in quanto siete anche oggi al prospetto delle più note pizzerie di Napoli e quindi un’ottimo luogo dove fermarsi a mangiare. Dal canto mio vi consiglio di lasciar perdere la pizza, che già avete mangiato il giorno precedente, e rimpinzarvi di specialità fritte.
Dopo il pranzo ci incamminiamo in direzione mare, o meglio prendiamo la metro a Materdei e raggiungiamo in pochi minuti la fermata Municipio. Una volta lì entrate nel Maschio Angioino con la terrazza che affaccia sul molo San Vincenzo e il molo Angioino, attuale stazione marittima. Dopodiché risalendo piazza Municipio, si passa davanti alla fontana del Nettuno, il teatro San Carlo, la Galleria Umberto I e quindi piazza del Plebiscito dove si può visitare il Palazzo Reale.
Conclusa la visita, incamminatevi lungo via Cesario Console, dove c’è una bellissima vista del Vesuvio che sembra poggiare sugli alberi del sottostante Giardino del Molosiglio. Non percorretela tutta, ma dopo qualche decina di metri voltate a destra in via Santa Lucia. Siete in uno dei più antichi borghi marinari della città. Alla vostra destra c’è il cosiddetto nucleo abitativo del Pallonetto a Santa Lucia, posto sul dorso del monte Echia, luogo dove fu fondata la città di Parthenope e dove un tempo sorgeva la villa del generale romano Licinio Lucullo.
Via Santa Lucia vi condurrà fino al lungomare, al cospetto del Castel dell’Ovo, entrate e visitatelo fino ad affacciarvi dalla bellissima terrazza sul golfo.
Dopodiché godetevi il lungomare Caracciolo, affolatissimo durante il weekend, percorrendolo tutto fino alla zona di Mergellina. Lì troverete la funicolare che dopo una fermata vi lascia a Sant’Antonio a Posillipo. Davanti alla chiesa omonima c’è il noto panorama col golfo e sullo sfondo il Vesuvio…non si può visitare Napoli e non vivere in prima persona la sua cartolina nota in tutto il mondo.
A questo punto resta l’ultima serata partenopea di questo weekend e in quale posto viverla se non proprio quel lungomare, alla stessa maniera di come la vivono i napoletani, mangiando quello che mangiano loro fino a tarda sera, soprattutto d’estate.
Oltre ai tanti chalet della zona di Mergellina, ci sono anche diversi chioschetti proprio a ridosso delle spiagge o degli scogli, lungo il marciapiedi del lungomare.
Soprattutto nelle serate estive sono il luogo ideale per mangiare altre tipiche pietanze dello street food partenopeo, come i taralli sugna e pepe e la trippa con sale e limone, nota anche come pere ‘e o musso, il tutto accompagnato da una birra ghiacciata.